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Editoriale

INCONTRARE GESÙ

All’inizio dell’Avvento abbiamo compiuto un gesto che oserei chiamare straordinario per la vita della nostra Parrocchia: spostare l’orario della Messa domenicale più frequentata dalle ore 9.30 alle 10.00. La motivazione era chiara: favorire la partecipazione dei ragazzi e delle loro famiglie all’incontro domenicale con il Signore, offrendo un orario meno mattiniero.
E a dire il vero, pare che l’iniziativa abbia ottenuto una risposta positiva. Anche il Consiglio Pastorale, interrogato sul tema, ha espresso un giudizio di consenso.
Certo: non sono mancati gli scontenti; tuttavia l’intenzione era soprattutto sui ragazzi e – conseguentemente – sulle loro famiglie. Per questo si è optato per simile scelta, almeno fino al termine dell’anno pastorale (maggio prossimo), poi si rifletterà ulteriormente se continuare in questa novità o tornare all’orario precedente.
Una domanda, però, a questo punto, mi viene spontanea: è sufficiente il cambio di orario per favorire una più assidua e convinta partecipazione alla Messa?
Certo che no! Infatti, la Messa non è un semplice rito; è invece un incontro, un rispondere “sì” a Uno (= Gesù) che ci chiama, in quanto ha qualcosa di bello da dirci (= il dono della sua Parola) e qualcuno di immenso da darci (= Lui stesso che si fa nostro cibo, nostro compagno di vita!).

Se si sente, nel profondo del cuore, questo Suo invito a visitarlo in Chiesa, se Lo si ascolta con amore, se Lo si riceve con gioia, allora ha senso andare a Messa: infatti, ci trasforma.
Animati da queste profonde convinzioni, ci si rende conto che tutte le difficoltà che spesso si adducono per motivare le assenze alla Messa domenicale, sono di poco peso, se non semplici scuse, che nascondono il vuoto spirituale che regna nel cuore.
Confrontiamoci con la testimonianza di questa mamma dell’Amazzonia (Brasile), raccontata da un Missionario Salesiano:
“… È stata uccisa una suora, perché era dalla parte dei poveri. Vado a celebrare una messa ove hanno lasciato il cadavere, così mi addentro nella foresta amazzonica, a piedi con altre persone che l’avevano conosciuta e amata. Sei ore di cammino sotto una pioggia torrenziale, con le scarpe in mano perché altrimenti sarebbero rimaste nel pantano della strada sterrata. A celebrazione iniziata arriva una mamma con sei bimbi tutti piccoli e si mette in un angolino… Sembrava felice. Finita la funzione, mi ha detto: “Scusi il ritardo, padre. Ho fatto due ore di strada coi piccoli: non capita spesso che venga celebrata una Messa così vicino a casa mia!”.
La Messa “vicino a casa mia”! Due ore di strada!

don Ubaldo