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Editoriale

Un supplemento d’anima per la Chiesa del futuro.

ottobre-2016Si impone oggi, in un contesto non solo ecclesiale, una valutazione critica di come la cultura attuale abbia affrontato la modernità. Siamo tutti consapevoli sia che ci sono stati dei limiti interpretativi, cioè, troppo spesso, si è ritenuta la Terra una realtà senza la bellezza e la dignità di creatura di Dio, sia che il comportamento arrogante dell’uomo mirava al dominio del pianeta.

La prospettiva che oggi si apre considera l’essere umano non più padrone del mondo in funzione di dominio, bensì custode della Terra che ne informa  il suo stesso progresso. Si dischiudono così prospettive nuove nel dialogo tra la Terra e l’uomo, dialogo che dev’essere inteso come la via maestra da percorrere. Anche il Magistero della Chiesa con i suoi numerosi interventi, ultimamente Caritas in Veritate di papa Benedetto XVI e Laudato Sì di papa Francesco, insiste sul valore della bellezza del cosmo, “bellezza sistemica” che incita l’uomo all’apertura verso una nuova ecologia che miri a “riplasmare l’umano” e a conciliare l’uomo con la Terra.

L’attuale contesto storico globale esprime la necessità e l’urgenza di uscire dalla crisi della modernità, di superarne cioè i limiti prodotti da una visione meccanicistica, economistica e antropocentrico – utilitarista. Parafrasando le parole di H. Bergson, appare oggi con singolare evidenza l’esigenza di illuminare il cammino della scienza, e soprattutto della tecnica con i suoi molteplici processi, con un “supplemento d’anima”: l’esigenza di riconoscere il primato a quanto è spirituale. Di fronte alle sfide globali – sociali, religiose, economiche, ambientali – siamo chiamati nel vivere a testimoniare  i valori del bene comune, nonché il rispetto verso la Terra.

Pertanto, in un mondo le cui risorse naturali sono limitate, dobbiamo promuovere stili di vita che non solo riducano, ma prevengano ogni forma di spreco e di abuso verso la natura e i fratelli e che favoriscano una doverosa e saggia amministrazione di tutte le risorse. Le attuali problematiche nell’agenda del mondo globalizzato e le sfide da affrontare determinate dagli effetti dei cambiamenti intervenuti non interessano solo gli aspetti tecnici. Cultura, etica della responsabilità e religione sono elementi costitutivi di nuovi stili di vita a cui bisogna attribuire importanza se si vuole assicurare uno sviluppo armonico dell’uomo. Soltanto un’ecologia naturale che onori diritti e responsabilità individuali e collettive, potrà promuovere una compiuta educazione ecologica.

In questa prospettiva, l’obiettivo presente e futuro è riuscire a far sì che l’umanità possa vivere in maniera dignitosa ed equa senza distruggere irrimediabilmente i sistemi naturali.

La Chiesa e ogni cristiano son chiamati ad attuare un’ etica umana che promuova rispetto verso la creazione e verso ogni forma di vita nonchè un approccio solidale verso le popolazioni più indigenti e i migranti con l’assunzione di una morale della responsabilità. Questa appare come la risposta più efficace per fronteggiare quel disagio della nostra civiltà che è anche espressione dell’inadeguatezza nel modo con cui abbiamo  sfruttato la Terra fino ad oggi.

don Francesco Poli