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Editoriale

LA COMUNITÀ TUTTA RINGRAZIA

Settembre-2013Nel corso del nostro attuale cammino vivacemente teso a sostanziare il concetto di ‘modernità’ si vanno sviluppando, nell’ambito ecclesiastico, indicazioni orientate a far prevalere, in ordine alla identità e alla missione del sacerdote, la dimensione dell’annuncio separandola da quella della santificazione: come dire che è venuto il tempo di superare una pastorale meramente sacramentale.

“Il Ministro ormai ordinato rappresenta Cristo” affermava Benedetto XVI durante un’udienza generale dedicata all’identità e alla missione del sacerdote. “ Egli- prosegue il Papa- esercita la missione mediante la parola e il sacramento che rappresentano le due fondamentali colonne del servizio sacerdotale”.

Non è difficile leggere l’applicazione coerente di queste indicazioni da parte di mons. Ubaldo nel corso dei diversi decenni della sua presenza nella nostra terra dal giorno dell’ordinazione fino ad oggi. E nel momento del distacco dalla parrocchia di Colognola gli rivolgiamo i più affettuosi pensieri e i più vivi ringraziamenti.

Mons. Ubaldo ha saputo promuovere una catechesi idonea ad orientare i fedeli a comprendere il valore dei Sacramenti, così come, sull’esempio del Santo Curato d’Ars, ha continuamente svolto il suo ministero con disponibilità e generosità, sempre pronto a donare agli altri i tesori che Dio ha posto nelle sue mani.

Temi questi che emergono chiaramente dai diversi saggi predisposti dai collaboratori del Bollettino; ricerche intese a scandagliare nell’intimo le virtù dell’uomo e del sacerdote: una miscellanea di ricordi, di testimonianze e di atteggiamenti che concorrono a tracciare il profilo di un uomo-sacerdote che ha segnato uno spaccato di vita sociale e spirituale che si è storicizzata attorno alla nostra Chiesa dedicata a San Sisto.

Si tratta di anni nei quali mons. Ubaldo ha operato come pastore fra la sua gente, attento ai loro problemi, partecipe ai loro bisogni anche materiali, alle loro ansie, e ai momenti di dolore e di gioia individuale e comunitaria. Così il fedele ha trovato consiglio, conforto e misericordia e si è sentito pienamente amato e compreso da Dio attraverso la parola del suo rappresentante in terra.

Fermo restando che la missione pastorale di mons. Ubaldo non può essere narrata, quasi mortificata, in qualche pagina di ricordi, è mio dovere specifico rammentare che al suo primo insediamento in parrocchia si è subito dedicato al Bollettino per renderlo inizialmente autonomo e in seguito farlo diventare strumento di comunicazione e informazione così come è attualmente. Rinnovata e curata attentamente la veste esterna della pubblicazione, un numero sempre maggiore di contributi hanno certamente arricchito i vari settori della medesima come quelli riservati alla catechesi, alle attività della parrocchia e dell’oratorio, non tralasciando sguardi documentati sui problemi del quartiere.

Per tutto questo e in armonia con i validi contributi approntati dai collaboratori la Comunità tutta ringrazia mons. Ubaldo nella certezza di rivederlo spesso partecipe alle nostre future iniziative.

Gianni Barachetti