01 Sabato | Adorazione eucaristica (chiesa parr. 17.00 – 20.00) e Confessioni (chiesa parr. 17.00 – 18.30) |
02 DOMENICA | XXVII del TEMPO ORDINARIO Festa Madonna del Rosario |
S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 17.30 messa solenne e processione | |
04 Martedì | Conferenza S. Vincenzo (ore 14.30) |
05 Mercoledì | Catechesi in gruppi (ore 16.30 Oratorio) |
06 Giovedì | Adorazione eucaristica (ore 17.00 Chiesa parr.) |
07 Venerdì | Catechesi in gruppi (ore 16.30 Oratorio) |
09 DOMENICA | XXVIII del TEMPO ORDINARIO S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 |
Giornata missionaria parrocchiale e inizio Settimana missionaria | |
11 Martedì | Conferenza S. Vincenzo (ore 14.30) |
13 Giovedì | Adorazione eucaristica (ore 17.00 Chiesa parr.) |
16 DOMENICA | XXIX del TEMPO ORDINARIO S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 |
Festa per il matrimonio e anniversari | |
18 Martedì | Conferenza S. Vincenzo (ore 14.30) |
20 Giovedì | Adorazione eucaristica (ore 17.00 Chiesa parr.) |
21 Venerdì | Oggi esce il notiziario parrocchiale di ottobre |
23 DOMENICA | XXX del TEMPO ORDINARIO S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 (con i bambini e i genitori) – 18.30 |
Ore 19.15 oratorio Gruppi ADOLESCENTI (III media; I – II superiore) | |
24 Lunedì | Conferenza S. Vincenzo (ore 14.30) |
27 Giovedì | Adorazione eucaristica (ore 17.00 Chiesa parr.) |
Gr. Animatori (ore 21.00 oratorio) | |
29 Sabato | Ore 16.30 – 18.00 in Chiesa: Confessioni adulti |
Ore 20.30 Seminario Vescovile: ordinazione diaconale di ATTILIO ROSSONI | |
30 DOMENICA | XXXI del TEMPO ORDINARIO S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 (con i bambini e i genitori) – 18.30 |
31 Lunedì | Conferenza S. Vincenzo (ore 14.30) |
Ore 16.30 – 18.00 in Chiesa: Confessioni adulti |
PURCHÉ LA PAROLA DI DIO RIMANGA

La gioia di chi ancora vive profondamente la fede cristiana e vuole la pace, contrasta oggi sia con la tristezza di un mondo in affanno sia anche con la sensibilità di molti battezzati, praticanti fino a poco fa, che ultimamente si sono sentiti prima quasi schiacciati dal peso della Parola di Dio e poi si sono lasciati strappare alla vita della fede per asservirsi allo spirito del tempo che appare sempre più avverso a Gesù Cristo. Così, coloro i quali, fedeli al loro battesimo, sono rimasti uniti alla Parola di Dio, ora si possono contare facilmente, uno ad uno; trovano posto senza difficoltà in chiese sempre più vuote di domenica. Ed anche nelle grandi solennità. È la gioia, quindi la pace, la grande assente dall’umanità in questa stagione storica di forti trasformazioni e violenza. I cristiani stessi, quelli che lo sono non solo anagraficamente, faticano a riconoscere questi doni quale frutto della fede e pregio della vita credente. Anche noi ministri dell’altare, sacerdoti, fatichiamo ad essere nei confronti dei laici “servitori della vostra gioia” (2 Cor. 1, 24). Ultimamente, infatti, una cappa di tristezza sembra avvolgere anche la Chiesa in tutte le sue componenti umane. Forse… è intrinseco un problema?
Il profeta Ezechiele ci ricorda come i deportati d’Israele avevano perso la fede: per loro, quella condizione di schiavitù segnava, insieme alla sconfitta di tutto un popolo, anche quella di Dio. Confidavano solo in se stessi, nella felicità effimera di quel periodo che precedeva la deportazione. Il loro cuore si era infatti indurito, erano ostili rinnegando ogni legame con la loro fede nel Dio di Abramo, sottomettendosi così agli idoli. In quel preciso momento Dio volle mostrare che non era morto, che la sua legge vale sempre, anche quando non la osserva più nessuno, vuole mostrare come la sua Parola rimanga anche in un mondo che gli è ostile. Il cuore del Signore batte anche per il popolo che gli ha voltato le spalle. Così, grazie alla presenza di pochi testimoni della fede, capaci di profezia, il popolo in esilio senza un dio ha avuto inconsapevolmente accanto Chi gli avrebbe permesso la sopravvivenza. Grazie alla presenza invisibile, ma efficace della Parola di Dio, il popolo non si sarebbe confuso né con lo spirito del tempo, né con altri popoli, rimanendo intrappolato nella logica del dominatore che assimila i vinti attraverso il loro sradicamento dalla terra d’origine, dalle tradizioni e cultura. Fu proprio la presenza della Parola di Dio a farsi “Terra Promessa” tutta interiore, da abitare e custodire, mentre esternamente stavano in una terra straniera e desolata.
Nel rivolgimento socio-spirituale degli ultimi anni avviene anche a noi qualcosa di simile a ciò che vivevano quei deportati d’Israele: assistiamo ad uno sgretolamento spirituale, sociale e culturale, le cose mutano così rapidamente che tutta la nostra memoria storica, ciò che siamo stati, risulta essere solo un passato da abbandonare, rinnegandolo. “Dio, la chiesa e una certa cultura… sono morti”, così ci viene detto e questo perché ora conosciamo le leggi che regolano il mondo, conosciamo e possiamo intervenire sull’origine stessa della vita e determinarla. I comandamenti sembrano non reggere più, la cultura di riferimento viene considerata come strumento di dominio e il Vangelo, una favola “politicamente scorretta”, tutte espressioni di un potere che l’uomo del terzo millennio, emancipato e spregiudicato, rigetta. Forse è intrinseco un problema…? Forse no! Infatti questo nostro tempo ci fa riconoscere come Dio sia ancora necessario a che l’uomo e l’umano sopravvivano. Nel mondo d’oggi sono ancora necessari testimoni credibili di Gesù perché la Parola di Dio rimanga viva. Le vicende drammatiche di questi ultimi anni mostrano come il puntare esclusivamente sull’utile non sia ineluttabilmente un bene, né dia dignità all’umano; il pensare solo a noi stessi e al nostro benessere non ci mette al riparo da una crescente e diffusa noia di vivere. La gioia e il desiderio di pace, invero, sgorgano dalla fede testimoniata, la quale, sola, ci permette di lavorare insieme come fratelli e sorelle, impegnati nella trasformazione di questo mondo sempre più insopportabile in un mondo rinnovato: un mondo più vivibile e degno perché capace di custodire la Parola.
don Francesco Poli
Settembre 2022
02 Venerdì | ore 17.00 Adorazione eucaristica (Chiesa parrocchiale) |
04 DOMENICA | XIX del TEMPO ORDINARIO |
Giornata per la custodia del creato | |
S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 | |
08 Giovedì | ore 17.00 Adorazione eucaristica (Chiesa parrocchiale) |
11 DOMENICA | XXIV del TEMPO ORDINARIO |
S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 | |
15 Giovedì | ore 17.00 Adorazione eucaristica (Chiesa parrocchiale) |
16 Venerdì | Inizio festa Beata vergine del Rastello |
S. Rosario alla Madonna del Rastello (Chiesa di S. Pietro ore 16.00) | |
Oggi esce il notiziario parrocchiale | |
18 DOMENICA | XXV del TEMPO ORDINARIO |
S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 | |
In settimana continua l’iscrizione alla catechesi con i ragazzi | |
19 Lunedì | FESTA MADONNA DEL RASTELLO |
Ore 19.45 Rosario e S. Messa in chiesa parrocchiale. | |
22 Giovedì | ore 17.00 Adorazione eucaristica (Chiesa parrocchiale) |
24 Sabato | Adorazione eucaristica (chiesa parr. 17.00 – 20.00) e Confessioni (chiesa parr. 17.00 – 18.30) |
25 DOMENICA | XXVI del TEMPO ORDINARIO |
S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 | |
SETTIMANA DELLA COMUNITÀ INIZIO ANNO PASTORALE |
EDUCARE GIOCANDO

Sognare… che passione! È questo lo slogan che promuove le molteplici attività estive che la comunità cristiana ha messo in campo negli oratori. La proposta si rivolge alle famiglie, ai ragazzi/e ed agli adolescenti, quale concreta condivisione di un “patto educativo” in sintonia con le nuove prospettive pedagogiche e in linea con gli orientamenti della Chiesa, impegnata in un percorso di ricostruzione che dovrà portare a ristabilire, come ci ricorda papa Francesco, “un patto educativo globale” con le nuove generazioni. Il nostro “fare” in oratorio con i ragazzi, le ragazze e gli adolescenti non è del tipo “far ballare l’orso”, cioè l’attivare proposte di gioco e animazione per occupare il tempo; è piuttosto un “fare” che attinge a un “pensare”, meglio ancora è un “dimorare” dentro la vita con sguardo evangelico. Come don Bosco ci insegna.
La finalità della nostra iniziativa oratoriana è di rilanciare l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovandone la passione educativa. Contestualmente, fare questo significa anche educare persone adulte in modo da sanare divisioni e conflitti, ristabilire rapporti di fraternità in comunità fraterne; combattere la tentazione a rinchiudersi in se stessi entro orizzonti ristretti, a preoccuparsi soltanto dei propri diritti e privilegi, a emarginare la vita nascente e dell’infanzia, come pure quella degli anziani.
Come dire: la presenza e la semplicità della vita oratoriana in un quartiere fa bene alle giovani generazioni che vi partecipano, ma soprattutto agli adulti che vi abitano. In una società contraddistinta da un cambiamento d’epoca è significativo che la comunità cristiana, soprattutto nella sue realtà territoriali, dia il proprio contributo nella costruzione di identità e di visione educativa insieme ad altri soggetti di un grande “villaggio dell’educazione” per la realizzazione di un percorso che metta al centro le persone. La crescente insofferenza del mondo adulto verso i bambini, anche solo per il fatto che “schiamazzano” nel cortile dell’oratorio nei pomeriggi d’estate e la ridotta “capacità educativa” che gli adulti mostrano verso le giovani generazioni, sono un segnale dell’importante esigenza che si agisca sempre in un contesto di un rinnovato patto educativo globale. L’urgenza di ciò appare dalla rottura della solidarietà tra le generazioni. Dietro questa condizione si nasconde l’ideologia di chi non tiene in alcuna considerazione né il passato né l’esperienza degli anziani e sollecita a concentrare il proprio interesse solo su di sé e il presente.
Alla rottura della solidarietà intergenerazionale si accompagna la diffusione di comportamenti di chiusura, di isolamento come anche di “adorazione del proprio io”. Le attività con i ragazzi/e ed adolescenti nei mesi estivi intendono, anche quest’anno, portarci insieme, minori e adulti, a vivere più solidarietà nel rispetto reciproco delle diversità (sociali, culturali, religiose e sessuali), restituendo così alla fraternità la sua centralità, adottando come parole d’ordine “insieme” e “noi”. Anche la pervasiva penetrazione della cultura delle nuove tecnologie informatiche e comunicative va monitorata e circoscritta. Non si tratta ovviamente di opporsi all’uso delle tecnologie, quanto l’offrire una proposta educativa che ne abiliti i giovanissimi al loro uso critico e li orienti nelle problematicità che esse creano nella società. Infatti nonostante il moltiplicarsi di interazioni seducenti, l’impatto su bambini e adolescenti tende a provocare povertà interiore o peggio, disgregazione psicologica.
Ben venga allora l’estate dell’oratorio, luogo nella comunità che ristabilisce relazioni tra persone capaci di presente, come pure di passato e di futuro. Un sogno? Appunto: Sognare… che passione!
don Francesco Poli
Agosto 2022
02 Martedì | PERDONO DI ASSISI |
05 Venerdì | ore 07.00 Adorazione eucaristica (Chiesa parrocchiale) |
06 Sabato | Trasfigurazione del Signore |
07 DOMENICA | XIX del TEMPO ORDINARIO |
Festa liturgica di S. SISTO II – Patrono delle parrocchia | |
S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 | |
11 Giovedì | ore 07.00 Adorazione eucaristica (Chiesa parrocchiale) |
14 DOMENICA | XX del TEMPO ORDINARIO |
S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 | |
15 LUNEDÌ | ASSUNZIONE DI MARIA S.S. |
S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 | |
18 Giovedì | ore 17.00 Adorazione eucaristica (Chiesa parrocchiale) |
21 DOMENICA | XXI del TEMPO ORDINARIO |
S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 | |
25 Giovedì | ore 17.00 Adorazione eucaristica (Chiesa parrocchiale) |
26 Venerdì | Festa di S. Alessandro patrono della Diocesi |
28 DOMENICA | XXII del TEMPO ORDINARIO |
S. Messe orario Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30 |