Quante volte ci sorprendiamo a dire: “È già Natale! È già Pasqua! È già giugno!”
Sì, il tempo vola, veloce. E per non perder tempo tutti corrono: si guarda continuamente l’orologio: “Ho fretta! Non ho tempo, ora!”
Ma vivendo così, l’unica conseguenza è l’agitarsi, lasciarsi prendere dall’affanno di non farcela, rincorrere le cose, non essere più padroni del proprio tempo e della propria vita.
Eppure la pubblicità ci illude: “Se comperi questo prodotto guadagnerai tempo!” Sì, ci illude, perché ci accorgiamo subito che non abbiamo ancora tempo per altre cose. Allora rimandiamo: “Finalmente arriverà giugno: tanti impegni rallenteranno, così potrò fare, andare, vedere, godermi, riposare…”
Ma l’illusione continuerà pure a giugno, pure per tutta l’estate, se non si accetta di rispondere con chiarezza e serietà a una domanda di fondo: “Che cosa è veramente importante nella mia vita?” Infatti, non è il tempo a far problema, ma il non essersi dato un obiettivo di fondo!
RIENTRARE IN SE STESSI
Allora: ben venga giugno, ben venga l’estate: tempo in cui riscoprire ciò che la fretta non ci lascia più vedere e gustare: gesti, odori, sapori, suoni, emozioni.
Papa Benedetto XVI così scrisse: “La ricerca di Dio è l’escursione più eccitante”. Forse è proprio qui l’obiettivo cui tendere, quello che davvero dà pace: “Il mio cuore è inquieto finchè non riposa in Te, Signore!” (diceva già S. Agostino!). Ma è vero?
Un signore, immerso nel vortice della vita e degli affari, avvertì dentro di sé molta insoddisfazione: “Voglio andar via, anche solo per qualche giorno, per riposarmi, per ritrovare me stesso!” Eccolo al mare. Osserva il mare immenso, che si perde all’orizzonte, confondendosi con il cielo, vede le onde infrangersi contro le rocce, si sofferma a guardare i pescatori che gettano l’amo e pazientemente attendono… E si chiede: “È qui il riposo che sto cercando?” No! Sulla vicina strada corrono veloci e rumorosamente le auto, le moto… azionando rumorosamente il clacson.
No, qui non c’è il riposo. Entra nella sua stanza: giornali, riviste, cellulare, tv,…
No, neppure qui. Un giorno, anziché il lungomare, sceglie per la quotidiana passeggiata un sentiero che porta sulla collina antistante. Mentre sale, avverte che i rumori, le voci, i suoni si allontanano sempre più: il mondo è proprio rimasto laggiù.
Qui c’è l’immersione nella natura. Arrivato in cima, davanti ai suoi occhi si apre come un sipario: mare, sole, nubi, colline; silenzio; mentre laggiù in lontananza le macchine continuano a correre. Si siede e quasi rapito contempla. I sensi si acquietano. Il mare che si espande fino a toccare il cielo, il sole che si fa vivo di tanto in tanto per specchiarsi gioiosamente nelle acque, quella leggera brezza che accarezza il viso e ti fa sentire diverso, quel profumo che emana dalla vegetazione circostante: tutto aiuta a inebriare e ad elevare mente e cuore verso mète inesplorate.
Vive momenti di estasi. Si sente veramente un altro. È una dolcezza inimmaginabile.
Non guarda più l’orologio, non ascolta più il cellulare. Calma. Pace. Meraviglia.
Lì avverte ciò che conta veramente nella vita. Lì ritrova finalmente se stesso. Lì incontra l’Eterno.
Quel signore si è rimesso in gioco. Prova anche tu! Buona vacanza.
Don Ubaldo