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Editoriale

FAMIGLIA, IL LAVORO E LA FESTA

Per tutto l’anno nella nostra Diocesi si è riflettuto sul tema del Programma Pastorale fissato dal Vescovo: Famiglia – lavoro – festa.

Anche noi a Colognola abbiamo seriamente analizzato questo tema nella Catechesi agli adulti, nell’Omelia, con articoli sul Notiziario e nei 3 incontri del Forum, appositamente impostati nell’approfondire la conoscenza del momento in cui viviamo, partendo dalla situazione di crisi economica attuale per arrivare alle conseguenze sui singoli e sulle famiglie.

Ora siamo alla conclusione del cammino. Ma non sarà una conclusione qualsiasi, affrettata, come spesso accade. Ci aspetta un avvenimento speciale, straordinario e oso dire provvidenziale: dal 30 maggio al 3 giugno p.v. si celebrerà a Milano il VII Convegno Mondiale della Famiglia (v. programma a pag. 11).

Anche noi, a Bergamo, verremo coinvolti in questo avvenimento: giovedì 31 maggio, nel pomeriggio, ci sarà in Città una manifestazione a tema; venerdì 1 giugno in ogni Parrocchia è prevista l’Adorazione Eucaristica e – per chi può – domenica 3 giugno la partecipazione alla Solenne Celebrazione a Milano presieduta dal Papa.

Tutto questo costituisce, per noi Cattolici, un’occasione utilissima per rivedere, puntualizzare e programmare – come singoli e come famiglia – uno stile di vita di persone pienamente realizzate e responsabili. E più precisamente: nel tempo del lavoro e nel tempo della festa superare la tentazione del “tirare a campare”, del “lasciarsi trasportare dagli eventi”, per dare senso a ciò che facciamo, e quindi ridiventare “padroni” del proprio tempo, “protagonisti” nelle proprie attività, così da costruire un futuro dove effettivamente e finalmente valga per tutti ciò che si è, e non ciò che si ha o si fa.

Come? Per il LAVORO: riconciliare l’uomo con il lavoro, orientandolo alla produzione del bene comune, cioè capace di coniugare sviluppo, autorealizzazione, produzione dei beni e della ricchezza, insieme a solidarietà e giustizia. Lo diceva bene Papa Giovanni Paolo II (Laborem exerceus, 25): “Nella Bibbia è iscritta questa verità fondamentale: l’uomo, creato a immagine di Dio, mediante il suo lavoro partecipa all’opera del Creatore e a misura delle proprie possibilità continua a sviluppare e a completare quest’opera divina”. E come Dio, al termine si compiace per la bellezza e la bontà di quanto ha creato, così deve essere pure per l’uomo che lavora. E questo contemplare e godere l’opera delle sue mani è FESTA. Infatti, il tempo della festa non è “tempo libero”, tempo da riempire con il consumo (di oggetti, esperienze, divertimento…), e neppure semplicemente tempo di sospensione dal lavoro, ma “tempo del riposo”, che per il cristiano significa tempo da vivere come dono, per contemplare il bello e il buono che c’è in noi e attorno a noi, nelle persone e nel creato, per instaurare relazioni significative con sé stessi, con gli altri e con Dio. Dunque: è in primo luogo: tempo per la famiglia e per Dio!

Il Convegno Mondiale delle Famiglie ci ricorderà e ci stimolerà, pertanto, a ricuperare sempre più profondamente questi valori.

Don Ubaldo