È il tema su cui rifletteranno i nostri ragazzi, quest’anno, durante il CRE.
Cos’è il battibaleno? È il tempo presente, visto nel suo veloce scorrere. Non lo si può fermare: arriva, lo vivi e diventa subito “passato”. Eppure quell’attimo, quell’istante, quel battibaleno costituisce il tesoro più prezioso che possediamo, il regalo più grande che Dio ci fa. è precisamente il tempo delle nostre decisioni, delle nostre scelte; è il tempo in cui costruiamo noi stessi, anche il tempo in cui ci santifichiamo. Il “presente” dunque è la nostra vita.
Il Card. Ravasi, in un suo articolo, cita questo apologo rabbinico: “Un giorno Dio inviò l’Angelo Gabriele con il dono dell’eternità da offrire all’umanità. Dopo lungo peregrinare l’Angelo tornò con il dono ancora nelle sue mani. E spiegò al Signore: Non ho trovato nessuno che mi ascoltasse, perché tutti avevano un piede nel passato e l’altro nel futuro; non avevano il presente per fermarsi e sentirmi”!
Il passato? è alle nostre spalle. Esso ci ha insegnato a vivere degnamente il presente. Guai, però, se procediamo con la testa rivolta all’indietro: diventeremmo uomini dal rimpianto permanente, conservatori, lamentosi, depressi, convinti che solo quella fu l’età dell’oro.
Il futuro? è davanti a noi. Lo si intravede, per progettarlo sapientemente. Guai però guardarlo e attenderlo con frenesia: diventeremmo tesi, agitati, febbrilmente attirati da un “poi” che non abbiamo ancora in mano.
Allora? Ecco l’oggi, il presente!
Questo, sì, è nelle nostre mani, per viverlo in pienezza, impegnandovi responsabilmente tutti i talenti ricevuti.
Si sente spesso dire:
“Ascoltare i figli? Sì, ma manca il tempo!”
“Dare una mano al vicino? Non mi è possibile. Ho tanto da fare!”
“Pregare? Bello, ma dove trovare il tempo?”
“Leggere, riflettere, fermarsi un attimo? Sì, ma oggi è impossibile!”.
Siamo sinceri: tutte scuse che non scusano!
Indicano la nostra incapacità di darci delle priorità, di dare spazio anzitutto a ciò che veramente vale nella vita.
Ecco, ad esempio: stanno arrivando le vacanze e/o ferie: sono il nostro “presente”.
Non dire: “inventerò qualcosa da fare,…, per ammazzare il tempo!”. Quel “presente” è dono, è grazia, è opportunità per riflettere, fermarsi, darsi delle priorità, così da “riorientare” bene la nostra vita.
Passerà pure per noi l’Angelo Gabriele con il dono della serenità; saremo pronti ad accoglierlo.
Don Ubaldo