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Editoriale

QUARESIMA: RITORNARE AL CUORE

I verbi che caratterizzano l’agire del cristiano in Quaresima sono: pregare, digiunare, offrire (fare elemosina).
Lo sappiamo: questi verbi segnano tutta la vita del credente, tuttavia la Quaresima ci stimola a “rivisitarli” con una seria riflessione e con un sempre nuovo impegno perché vengano vissuti (e non solo in questo “tempo forte”) con il cuore.
Infatti, la ripetitività di un certo agire ci induce a crederci “a posto” solo perché abbiamo compiuto quella tal pratica (pensiamo a certe Messe, a certi Rosari, a certe visite al Cimitero, perfino a certe Confessioni e Comunioni…): viviamo momenti molto alti dal punto di vista spirituale, ma il cuore è rimasto bloccato, non si è aperto al Signore. Quelle pratiche religiose, ma anche certi atti di carità sono “segno” e “mezzo” per fare maggior spazio al Signore nella nostra vita. E invece… Ecco allora la Quaresima: ci fa rientrare in noi stessi, togliendoci quel torpore che annebbia il nostro camminare verso il Signore.

Ascoltiamo cosa ci dice il Signore:

  • La Preghiera: “Quando pregate non siate simili agli ipocriti… che amano pregare… per essere visti dalla gente… E pregando, non sprecate parole come i pagani: … non siate come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli,…”.
  • L’elemosina: “Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te,… per essere lodato dalla gente. Invece: non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra!”.
  • Il digiuno: “Quando tu digiuni, profumati la testa, lavati il volto, perché la gente non veda che tu fai digiuno, ma solo il Padre tuo che è nel segreto, e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà(Matteo 6,1ss).

Il Signore, dunque, è molto chiaro: il gesto esterno sia sincera espressione del sentimento che regna nel cuore! Ritornare al cuore!
Sono consapevole che ciò non è facile, specialmente oggi, in questa società mediatica, nella quale la tentazione prima è quella dell’apparire, del farci notare, del presentarci in pubblico, così che ci si accorga anche di noi e di quello che facciamo.
Questa però non è la strada indicataci dal Signore! Ritornare al cuore significa metterci in contatto diretto con Dio (“ il Padre tuo che vede nel segreto…”), ascoltarlo e deciderci di sceglierlo come guida sicura, tra le tante guide che ogni giorno ci vengono proposte.
Ma stiamo sicuri: il Padre che incontriamo nel segreto del cuore ci spingerà ad aprirci con coraggio verso le persone, non con secondi fini, ma unicamente per dare un aiuto a crescere in dignità. In questa visione la nostra preghiera, il nostro digiuno, la nostra elemosina avranno uno sbocco concreto (“elevare il prossimo”) ed efficace, perché genuino e sostenuto dalla grazia di Dio.
Buona Quaresima

don Ubaldo