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Editoriale

Dalla Pasqua: la speranza

Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il Crocifisso. È risorto, non è qui”.

Già dal giorno della vigilia si preannuncia la festa della Pasqua: la Speranza irromperà, pervadendo le tenebre, e sarà di nuovo Luce. Il mondo, sconvolto e ammantato di cupo dolore per la morte del Maestro, scoprirà, ancora e per sempre, la maestosità del Fulgore che illumina il creato. Il Venerdì Santo è ormai trascorso; le prime ovattate ore del mattino del Sabato Santo sono annunciatrici di  straordinari eventi di grazia. Fin da quando ero bambino mi ha sempre turbato ed emozionato, il prostrarsi a terra dei sacerdoti il Venerdì Santo all’inizio dell’Azione liturgica. Quest’anno, il giorno della Passione, nei pochi istanti di contatto con la “terra”, ho percepito ancora una volta tutta la forza della Croce che, nel Mistero del suo attuarsi, rende nuovamente la vita. Mentre si è “a terra”, si è accompagnati dal silenzio, circondati da pace e tranquillità, si sente la Vita della Croce che fa battere il cuore della terra: il mio, il tuo, il nostro. Insieme.

La Quaresima era iniziata posando “cenere” sulla nostra testa, nella ricerca della conversione; siamo poi entrati nella Città Santa, Gerusalemme, seguendo Gesù tra gli “Osanna!”. Abbiamo infine cenato con Lui salutandoLo per “l’ultima volta”… e tutto sembrava essersi concluso, risoluto per sempre.

Poi, emozionante, prodigioso, imprevedibile evento: la Resurrezione del Signore Gesù! La Pasqua del ritorno all’esistenza. Nuova sostanziale linfa è donata dalla terra a tutti gli organismi viventi, ai beneamati animali e a noi, gli umani: è l’imprescindibile energia del Crocifisso – Risorto, Spirito che dà inizio alla nuova creazione, è la Vita. Non si è più chiusi nell’inverno delle nostre tristezze, ma raggiunti dall’unica Energia che può spalancarci al tepore della primavera. La terra che ha tremato sotto i nostri piedi nell’ora più triste della storia della salvezza, ora, rigenerata dalla Resurrezione di Cristo, si dischiude alla speranza, al Futuro.

Abbiamo meditato sul nostro essere un amalgama, un’unione di polvere e di Spirito, di terra e di cielo. È da questa Pasqua che possiamo nuovamente intraprendere quel cammino di Speranza che nasce, cresce e vive di ascolto.

don Francesco Poli

Non facciamoci rubare la speranza,
non permettiamo che sia vanificata
con soluzioni e proposte immediate
che ci bloccano nel cammino,
che “frammentano” il tempo,
trasformandolo in spazio.
Il tempo è sempre superiore allo spazio.
Lo spazio cristallizza i processi,
il tempo proietta invece verso
il futuro e spinge a camminare
con speranza.

Papa Francesco