Una notte di Natale il grande maestro Gandhi stava passeggiando con alcune persone vicino ad una chiesa cattolica. Improvvisamente, dalla chiesa sentì cantare il “Gloria a Dio…” si rattristò e con amarezza disse: Non c’è gloria in cielo se non c’è pace sulla terra. Finché ci sarà un solo uomo che muore di fame e tu non diventi pane per lui, finché ci sarà anche solo una persona in carcere e tu non vai a spezzare le sue catene, finché ci sarà anche solo un essere umano che soffre di solitudine e tu non vai a trovarlo, Cristo non è ancora nato per te.
Vorrei sentissimo un po’ nostra, in questo Natale, l’esperienza vissuta da questo testimone di pace. Vorrei che, veramente, sentissimo di essere in pace con noi stessi perché capaci di speranza, che ancora ci permette di svegliarci al mattino e sorridere al nuovo giorno. Vorrei sentissimo di stare in pace con gli altri perché capaci di relazioni buone. Vorrei sentissimo di stare in pace con Dio, perché lo incontriamo come presenza essenziale per la nostra vita. Ci crediamo, in questo Natale, Gesù, ci porta ancora pace: Egli è la pace stessa di Dio. Così nel Natale, scopriamo che la pace è più che un dono: è una Persona. Riscopriamo che “Cristo è la nostra pace” e allora, diventeremo suoi discepoli per tessere con lui e gli altri vere relazioni di pace.
Auguriamoci che in questi giorni natalizi possiamo sentire tutti che la pace è dono che nasce da una sorgente divina e ci rende figli. “Pace”: l’inno cantato dagli angeli alla nascita di Gesù. “Pace”: l’augurio da lui pronunciato nel suo cammino lungo le strade della Palestina. “Pace”: il saluto di Gesù Risorto che si manifesta ai suoi discepoli. Beati dunque tutti noi quando ci facciamo costruttori di pace: siamo figli di Dio.
In questo Natale entrando in chiesa per incontrare insieme Gesù cantiamo ancora con speranza l’inno degli angeli: “Gloria a Dio e pace agli uomini”. Gesù nostra pace non smette mai di rinascere. Nonostante tutto.
Tutta la Pace, in Gesù.
don Francesco