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Editoriale

Stai alla porta e bussi?

Settembre-2015“Sto alla porta e busso”. È la Parola del Maestro come la prendiamo dal libro dell’Apocalisse. Parola che oggi sentiamo rivolta ancora da Gesù a ciascuno di noi come a tutta la comunità cristiana. Questa parola di Dio testimonia la reale volontà del Maestro di farsi vicino alla nostra vita, come a chiedere di entrare nella nostra casa. Un autentico desiderio, quello di Gesù, a rendersi disponibile e collaborativo nel promuovere e realizzare il progetto di vita personale e comunitario. Questo Suo farsi prossimo si offre alla debolezza della fede di cui soffriamo, anche comunitariamente.

Oggi come allora, come ai cristiani di Laodicea, la comunità a cui si rivolge la Parola di Gesù nella pagina dell’Apocalisse. Pur essendo stati aspramente rimproverati e minacciati per l’orgoglio e la tiepidezza spirituale, essi ricevono dal Signore un ultimo monito: «Tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo; sii dunque zelante e ravvediti. Ecco, io sto alla porta e busso; se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,19, 20). Attraverso questo forte richiamo, il Signore mostra il Suo grande amore per la Sua creatura cercando in tutti i modi di farle comprendere il suo reale stato spirituale e morale. Ai cristiani di Laodicea, che erano divenuti tiepidi nei loro rapporti con Dio, Cristo rivela la necessità di scuotersi, di essere ferventi e appassionati nella fede. La passione spirituale non ammette tiepidezza. L’invito è per un radicale cambiamento della loro vita e dei loro pensieri.

È la concreta immagine di non poche comunità cristiane d’oggi, sedotte e frastornate dalla cultura secolarizzata: la gioia dello spirito non viene mortificata violentemente, ma lasciata morire a poco a poco. Una lenta anemia della gioia. Si registra sempre più tra i cristiani una deleteria mancanza di passione spirituale, che vuol dire insensibilità alle stesse parole di Gesù. Anche la nostra comunità cristiana ha bisogno di una rinnovata accoglienza di Gesù. Questa esigenza sarà il cuore del cammino pastorale in questo nuovo anno 2015/16 che attraverseremo insieme. Molti sono i segni per vivere un autentico e rigenerativo incontro con il Maestro: il Giubileo straordinario della Misericordia; la lettera del vescovo Francesco sulle esigenze della carità; l’avvicinarsi del 50° anniversario della consacrazione della chiesa parrocchiale. Egli sta alla porta e bussa, mostrandoci il primato della sorprendente iniziativa divina. Vieni, Signore Gesù! È la risposta che il Maestro attende.

don Francesco