Il cammino che abbiamo percorso insieme in questo anno pastorale ci ha arricchito del dono della fede e dell’appartenenza alla Chiesa.
Ora è tempo che questo dono porti i suoi frutti. Certo il nostro impegno di vita cristiana, in un mondo così lontano dal Vangelo, ha le connotazioni bibliche del giovane e minuto Davide nei confronti di un mondo pagano che si esprime con l’arroganza e la forza del titanico Golia (1Sam. 17-51).
Come resistere nella fede, come sentirsi comunità cristiana in un mondo secolarizzato? Come rimanere “piccolo Davide” in un mondo popolato da lupi?
È nella nostra logica terrena che il forte, l’arrogante, il furbo e il violento vincano…
Ma la logica di Dio, quella che consacra nella ”debolezza” di Gesù il trionfo, rovescia ogni pronostico mondano: il piccolo Davide con un abile colpo di fionda riesce a mettere al tappeto Golia, il campione filisteo. Davide sconfigge Golia.
La via della fede è sempre un cammino di lotta contro quanto, più grande di noi, è capace di sedurci con fascino ingannatore per conquistarci e ridurre la nostra libertà e la nostra volontà in catene. Sempre nuovi Golia cercano nuovi schiavi per il loro mondo. Ogni giorno, il piccolo Davide che è in noi fa i conti con la propria fragilità e spesso esperimenta il male: a ogni Davide, il suo Golia. Ora, lungo il cammino condiviso in questo anno pastorale, abbiamo potuto esercitarci nella fede e resistere all’arroganza come alle seduzioni del mondo. Abbiamo infatti, come Davide, scelto e raccolto 5 ciottoli che, messi nella nostra bisaccia ci permettono di affrontare e sconfiggere Golia. Il primo ciottolo lo chiamo affidamento. Penso che in ogni combattimento la mia forza è il Signore.
Il secondo: preghiera. Le parole della mia preghiera sono quelle che Dio mete sulle mie stesse labbra. Golia è avvisato. Il terzo ciottolo: eucaristia. Il pane del cammino che non può mancare nella bisaccia. Il quarto ciottolo è unzione.
Ogni Davide affronta a capo scoperto la lotta, forte dell’unzione ricevuta dal profeta. Rivestito con l’unzione dello Spirito affronto sereno ogni combattimento.
Il quinto poi è il ciottolo del coraggio.
Lo raccolgo direttamente nell’incontro con il Risorto.
Lungo il cammino della fede ciascuno nella comunità raccoglie i suoi cinque ciottoli e si comporta nei confronti del Male come il piccolo Davide: Cacciò la mano nella bisaccia ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il filisteo in fronte. La pietra si infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra.
Così Davide ebbe il sopravvento sul filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise, benché Davide non avesse spada (1Sam. 17,49-50).
don Francesco Poli